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Il ritorno della regina del Magic Blues Dana Fuchs

Il ritorno della regina del Magic Blues Dana Fuchs

Avegno, 24 luglio 2022
COMUNICATO STAMPA NR. 05

Il ritorno della regina del Magic Blues Dana Fuchs
Dopo il bagno di folla a Cevio per lo straripante concerto di Popa Chubby e la pressoché perfetta esibizione del sempre più convincente Mike Zito, la carovana del Vallemaggia Magic Blues si accampa a Maggia per due altre grandi serate con la “Queen of Magic Blues” Dana Fuchs e i mitici Nine Below Zero.


Ancora vivo il ricordo del bagno di folla salito in valle per ammirare Popa Chubby e soprattutto arricchiti dalla splendida e pressoché perfetta esibizione del sempre più convincente Mike Zito la carovana del Vallemaggia Magic Blues si accampa a Maggia.
Per la prima serata, mercoledì 27 luglio vedrà dapprima esibirsi i Mandolin' Brothers, band italiana di roots rock e americana. I loro concerti alternano brani originali e cover, sempre interpretate ed arrangiate in modo molto personale. In più di quarant’anni di attività live la band ha accumulato centinaia di concerti nei più importanti locali europei e americani. L’esordio risale al settembre 1979, quando Jimmy Ragazzon e Paolo Canevari si esibirono in un duo acustico di country blues, come supporter della Treves Blues Band. Nel 1981 la prima formazione elettrica, con basso e batteria. Agli inizi degli anni ’90, dopo diverse esperienze e relativi cambi di line up, l’introduzione della fisarmonica, delle tastiere (piano ed organo) ed il reinserimento del mandolino, questa volta elettrificato, avvicinarono la band a sonorità roots rock. Suoni più variegati: dal Border messicano, allo Swamp rock della Louisiana, alle ballate cantautorali, senza mai dimenticare le radici blues. Nel gennaio 2007 vennero invitati negli Stati Uniti, per alcuni concerti al Broward Center For The Performing Arts ed al China White Club di Fort Lauderdale in Florida. Dopo l’ottimo 30 Lives!, l’ album Far out, prodotto da Jono Manson, è un nuovo piccolo gioiello, 2° miglior disco rock per il Buscadero.


Spazio poi a Dana Fuchs, "The Queen of Magic Blues", che già a due riprese ha incantato il pubblico del Vallemaggia Magic Blues, grazie ad una presenza scenica dirompente e sensuale, unita ad una voce molto graffiante, vicina a quella di Janis Joplin. Non era possibile festeggiare il 20° senza la nostra “regina”! Influenzata dal rock britannico dei Beatles, Rolling Stones, Led Zeppelin, Queen e Fleetwood Mac, l’incontro con Jon Diamond, chitarrista con una buona esperienza alle spalle e per anni nella band di Joan Osborne, aiutò Dana a plasmare la sua voce, dandole quella sfumatura, quella duttilità e profondità che la caratterizzano. Assieme crearono la Dana Fuchs Band. Pur essendo, come molte cantanti, debitrice della carica prorompente della Joplin, ha dimostrato di avere un sound e una voce personale ed è oggi considerata a giusta ragione una delle star internazionali del Blues. Ora è un vero animale da palcoscenico, grazie alla sua presenza ipnotica e selvaggia, mai comunque esagerata. Il resto è storia. Grazie a esibizioni travolgenti e al ruolo principale in "Love Janis" di Eric Nederlander ha sfondato definitivamente nel difficile mondo delle sette note.
La seconda serata di Maggia, giovedì 28 luglio, si aprirà con i SuperDownHome, duo rural blues formatosi nel 2016, quando Henry Sauda (voce, chitarra acustica, cigar box, Diddley bow e armonica, già cantante/chitarrista dei Granny Says) e Beppe Facchetti (cassa, rullante, tambourine e crash, già batterista con i Cosmic Mojo di Elizabeth Lee al Magic Blues nel 2005 e con i compianti Louisiana Red e Rudy Rotta), decisero di unire le forze e formare un combo che faceva da substrato al Blues rurale viscerale e genuino, all’inizio legato sì alle tradizioni, ma col tempo proiettato pure verso spazi personali e contaminati da tutto quello che è moderno (dal Folk-rock fino al Punk). Influenzati da artisti quali Seasick Steve, Scott Birham e dai famosi Black Keys, decisero di usare strumenti come Cigar boxes e il Diddley bows, hanno già pubblicato quattro dischi: Twenty-four days (2017) e Get my demons straight (2019), con il contributo di Popa Chubby in entrambi e di Charlie Musselwhite nel secondo, Blues Case Scenario per la Warner, Homework, singolo in collaborazione con Dennis Greaves e Mark Feltham dei Nine Below Zero e No Balls, No Blues Chips per la prestigiosa DixieFrog. Oltre a brani originali i dischi contengono delle interessanti cover di J.B. Lenoir, Robert Johnson e addirittura dei MC5 (gruppo protopunk americano degli anni ’60-‘70).


Non potevano che essere i Nine Below Zero a completare la serata. La band ha segnato fortemente la storia del nostro festival. Si sono esibiti in diverse occasioni ed ogni volta hanno entusiasmato il pubblico. Dalla loro formazione nel 1977 i Nine Below Zero si sono fatti una reputazione quale uno dei migliori gruppi britannici di pub rock, esordendo discograficamente nel 1980 con uno scatenato album dal vivo: Live at the Marquee. Seguirono tours di alto profilo con The Who e The Kinks. Dopo una lunga pausa la band fece un ritorno trionfale nel 1990 per celebrare il 10° anniversario, con una nuova sezione ritmica, composta da Gerry McAvoy (basso) e Brendan O’Neill (batteria), provenienti dalla band di Rory Gallagher. Un tour tutto esaurito nel Regno Unito con questa formazione li portò a suonare con artisti del calibro di Sting, Ray Davies, Brian May e un’incredibile 12 notti al The Royal Albert Hall con Eric Clapton. La band ha poi ha inciso diversi album acclamati, tra It's Never Too Late e le apparizioni con artisti quali Gary Moore, Chuck Berry, Jools Holland e Paul Jones ha dato lustro e fama. La ristampa dei primi tre album ha spinto la formazione originale, compreso Brian Bethell (basso), a riunirsi per la prima volta dal 1982. La band ha poi continuato negli ultimi anni la propria attività con una serie di date in festival estivi e serate nei vari club di tutto il mondo.
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