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COMUNICATO STAMPA NR. 05

COMUNICATO STAMPA NR. 05

Il blues europeo protagonista al Magic Blues.

Rimesso in moto il carrozzone venerdì a Brontallo il Vallemaggia Magic Blues entra nel vivo e per questa edizione le prime due settimane piene sono previste a Cevio.

La prima settimana si apre con la “3° European Blues Night”. Quest’anno sul palco musicisti danesi, svizzeri e inglesi. “A young and talented man living the tradition of the Delta Blues”: Nisse Thorbjorn, nome d’arte Copenhagen Slim, tornato da un soggiorno a Chicago ha vinto il Danish Blues Award. Da allora si sono susseguite numerose tournee in tutta Europa con il progetto solistico quale cantante, chitarrista e armonicista nel più puro spirito del Delta e del Chicago Blues. Nel 2018 ha pubblicato il suo ultimo lavoro Robert Johnson was here”, un titolo che dice tutto.

A seguire potremo ammirare la cantante Justina Lee Brown, originaria di Lagos, in Nigeria, che da più di dieci anni porta la sua musica e il suo messaggio in giro per il mondo intero, lottando per ciò che ritiene importante: “l’amore e uguali diritti per tutti gli uomini sulla terra”. Cresciuta ad Ajegule Town, un ghetto alla periferia di Lagos, con grande forza di volontà è riuscita a sganciarsi dalla sua tragica realtà, fatta di abusi e soprusi. La musica è diventata da allora la sua sopravvivenza e l’amore la sua arma. Nella sua voce risalta tutta la sofferenza e Justina non lo nasconde sul palco, dove sprigiona, oltre al suo charme, tutta la sua rabbia. Il suo stile si avvicina al Funk-Soul e lo potremmo considerare Fusion Africana.

Infine Kaz Hawkins artista pluripremiata a livello internazionale, capace di unire tecnica e pathos. Nel 2016 ha iniziato la sua carriera da solista, vincendo l’European Blues Award e conquistando i fan di tutto il mondo. Ha una voce profonda e potente, una presenza scenica prorompente, con la sua energia, il suo talento, la sua gioia di vivere e cantare, trasmette ai fans un messaggio pieno di speranza: dimostra che la musica può lenire e talvolta salvare le anime perse. Lei stessa è risorta dalle proprie ceneri e oggi più che mai rimane una delle voci blues più interessanti e preparate dello scenario europeo. Nativa di Belfast, scopre molto presto il Blues, il Gospel, il Jazz, tutte quelle musiche afroamericane per le quali possiede voce e groove. Grande fan della straordinaria Etta James, raggiunta ormai la maturità artistica, può essere considerata una sorta di sua erede.

La seconda serata ci catapulta nel Southern rock e nel Texas Blues, con influenze comunque marcate di Soul e Blues. Si parte con gli Hotlanta. Il nome della band rimanda al mitico brano strumentale degli albori dell’inarrivabile Allman Brothers Band. C’è dunque grande curiosità attorno a questo nuovo gruppo, nato da un’idea di Matteo Bertini e Rocco Lombardi. Già legati professionalmente da altri progetti: Luca Princiotta Band (a Gordevio il 30 luglio!), Chat Roulette, Band of Brothers e altri, i due si avvalgono della collaborazione di tre musicisti tra i più affermati del panorama ticinese. Il Southern Rock della band subisce marcate influenze soul e blues, che portano comunque l’ascoltatore nel profondo sud degli Stati Uniti d’America. Bel colpo invece il ritorno di Neal Black & the Healers in Vallemaggia. Sono in molti a ricordare  una delle migliori serate in assoluto della storia del Magic Blues (2012), complice oltre a Neal Black, la Royal Southern Brotherhood. Il grande chitarrista texano vanta una carriera quasi trentennale a fianco di Robben Ford, Jimmy Dawkins. Chuck Berry, Papa John Creach e Popa Chubby. Definito "the master of High Voltage Texas Boogie", se allo stupefacente chitarrista aggiungiamo una voce grave, roca, a metà strada tra Tom Waits e Howlin' Wolf, intrisa di Tequila e una grande abilità come songwriter, mal si capisce come Neal Black non sia ancora assurto all'Olimpo del Blues al pari di suoi, magari meno meritevoli, colleghi. Agli albori della carriera erede naturale di Stevie Ray Vaughan, per le acrobazie e la stupefacente velocità alla sei corde, oggi ha un suo stile ben definito, moderno, chiaramente derivato dal Texas Blues, di cui, dopo la scomparsa di Johnny Winter, è uno dei più significativi rappresentanti. Due serate da non mancare.